A cura di Marino Macchio
Definizione di Metodologia
La “metodologia” non è metodo e non è tecnica.
Essa si interroga su quali sono i metodi e le tecniche per conoscere/spiegare la realtà.
Conoscere vuol dire seguire un ordine “metodologico”.
“La metodologia è meno rigorosa e più generale della logica formale, ha meno contenuto sostantivo… Il metodologo non è un tecnico, non insegna come procedere nell’effettiva conduzione di un’indagine… la metodologia codifica le pratiche della ricerca in atto per evidenziarne ciò che merita di essere tenuto presente le prossime volte” (Lazarsfeld e Rosenberg 1955, p. 3).
“La metodologia esamina le ricerche per esplicitare le procedure che furono usate, gli assunti sottostanti, e i modi di spiegazione offerti” (Lazarsfeld et al. 1972, p. xi). “Questa codificazione di procedimenti mette in evidenza i pericoli, indica le possibilità trascurate e suggerisce eventuali miglioramenti. Inoltre, rende possibile la generalizzazione della conoscenza metodologica, trasmettendo i contributi specifici di un dato ricercatore al patrimonio della comunità scientifica” (Lazarsfeld 1967, p. 307).
Metodo: insieme di procedure, regole e principi, ed utilizzo di specifiche idee e specifici strumenti che consentono di conoscere/spiegare ed ordinare la realtà.
Il rapporto tra metodi e tecniche
L’essenziale del concetto di metodo sta nella scelta delle tecniche più adatte ad affrontare un problema cognitivo e nella capacità di modificare tecniche esistenti adattandole ai propri specifici problemi, e di immaginarne delle nuove. Una volta che una procedura nuova, o una modifica ad una procedura esistente, è stata ideata, codificata e diffusa, essa diviene una tecnica a disposizione della comunità dei ricercatori. (Marradi 2007)
In conclusione, l’assenza totale di riflessione sui metodi e sulle tecniche (metodologia) impedisce l’evoluzione (nel nostro caso nella disciplina sportiva).
Metodologia, Metodi e tecniche nell’allenamento moderno
L’allenamento moderno per l’aumento della forza, della potenza o per l’ipertrofia, si avvale di numerose metodiche che usufruiscono dei sovraccarichi variandone i parametri applicativi. Lo scopo di queste metodiche è la creazione di innumerevoli combinazioni allenanti, in modo da fornire al muscolo sempre nuovi stimoli ed evitare l’assuefazione con il suo potenziale ostacolo ad ulteriori sviluppi quali-quantitativi. Questi parametri sono essenzialmente il tipo di esercizio, il carico, il numero delle ripetizioni, il numero delle serie, il tempo di pausa tra le serie e la velocità esecutiva del movimento.
Combinando opportunamente queste variabili si possono ottenere innumerevoli sistemi di preparazione; in sintesi si parla di variazioni di volume e di intensità, o di quantità o di qualità.
Il volume, o quantità di lavoro, costituisce un dato grezzo, più semplicemente il numero dei Kg sollevati in una seduta di lavoro, settimanalmente, mensilmente o annualmente; il volume si può manipolare agendo sul numero delle ripetizioni, delle serie, degli esercizi o dei giorni di allenamento: 1000 kg possono essere il risultato di una serie da 10 ripetizioni con 100 kg, o di 2 serie da 10 ripetizioni con 50 kg, o ancora di 4 serie da 5 ripetizioni con 50 kg… e così via.
L’intensità o qualità di lavoro esprime qualcosa di più, come la percentuale di peso riferita al massimale, la velocità esecutiva e la durata delle pause di recupero.
Importante è ricordare che all’inizio della preparazione si deve agire soprattutto sulla quantità, aumentandola gradatamente. Solo in un secondo momento si potrà incrementare l’intensità. Infatti, una grande mole di lavoro procura modifiche ed adattamenti organici a lunga scadenza, creando le basi necessarie per un lavoro di qualità.